Concerti d'Organo › Torna al programma
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A. Guilmant (1837 - 1911)
dalla Sonata per organo n. 1 op. 42 Finale: Allegro assai
M. E. Bossi (1861 - 1925)
dall’op. 132 Leggenda; Scena pastorale; Hora mystica; Hora gaudiosa
G. Agrimonti (1995)
Improvvisazione su temi dati
Gabriele Agrimonti è uno degli organisti italiani più in vista della sua generazione. Da settembre 2022 è organista titolare e direttore artistico dell’organo storico Joseph Merklin (1881) della Chiesa Nazionale di San Luigi dei Francesi a Roma. Nato nel 1995, intraprende gli studi musicali all’età di 10 anni e a soli 13 è nominato organista co-titolare della Basilica Magistrale di Santa Maria della Steccata di Parma, sua città natale, ricoprendo uno dei posti di maggior prestigio del suo territorio e collaborando con l’organista Ugo Leoni. Dopo essersi diplomato nella classe di organo e composizione organistica con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore presso il Conservatorio Arrigo Boito di Parma, si trasferisce a Parigi per proseguire gli studi di improvvisazione, armonia, polifonia, fuga, orchestrazione presso il Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris, beneficiando degli insegnamenti di personalità di spicco della scena internazionale, tra cui Thierry Escaich, Laszlo Fassang, Thomas Ospital, Thomas Lacôte. Riceve numerosi premi in concorsi internazionali di improvvisazione, tra cui quelli di Haarlem (all’unanimità della giuria), St Albans, Strasburgo e Parigi, affermandosi come primo improvvisatore italiano di sempre ad aver ottenuto questi riconoscimenti. Ottiene ugualmente il primo premio ed il premio del pubblico al concorso di interpretazione Xavier Darasse di Tolosa (nella categoria “organo sinfonico”), il premio del pubblico ed il premio degli internauti al concorso di composizione Saint[1]Sulpice 2021 a Parigi. Ha all’attivo una carriera da concertista internazionale sempre più densa, che lo porta ad esibirsi nelle cattedrali, chiese e sale da concerto di tutt’Europa. Il suo repertorio si estende dalla musica rinascimentale a quella contemporanea, lasciando ampio spazio all’arte dell’improvvisazione, integrata ed associata anche ad ambiti extra-musicali, come quelli del cinema, della letteratura, della commedia, delle arti figurative e della danza.